Articoli taggati con ‘epos’

Revolving funds and building preservation trusts: a new and efficient way of preserving European Heritage?

di Alice Walwer

As European States are less and less involved in Heritage protection, new ways have to be found to safeguard historical buildings. Private structures such as “revolving funds” and “building preservation trusts” are part of them; respectively coming from the USA and the UK, how do they work and why should they be introduced in France?

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Open data in the cultural field

di Anaïtis Mangeon

The Bibliotheque Nationale de France and its association to the private sector to digitize the data to be released.

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The Virtual Centre Pompidou, a new strategy to acquire and publish digital content thanks to a strong sponsorship

di Elodie Beaumont

The Centre Pompidou has rethought its digital strategy and developed a new platform to broadcast cultural contents in digital format on the Internet through a pilot project: the Virtual Centre Pompidou.

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New York. The High Line Park: growing innovative urban projects on a common ground

di Thomas Mejean

Unlike other parks, the High Line was thought and designed as a growing nest for the arts, a conceptual journey through temporary exhibition espousing the trail from seasons to seasons, apart from turmoil of the city that never sleeps.

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Shanghai. From an autumnal Bologna to my friend G.

di Antonella Di Tillo

Francamente, era da quando sono nata che volevo vedere questa città, e, come tutte le cose che si riescono a realizzare e che si sono a lungo sognate nella propria vita, quando si è lì, almeno io, ci si ritrova completamente rintronati, avulsi, lontani.

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Datong. Gernsbacking China

di Antonella Di Tillo

Cosa succede se non c’è la cultura dietro l’immaginario del futuro, ma solo la fame di denaro? Datong è una città piena di edifici vuoti, edifici distrutti prima ancora di essere abitati, distrutti per venire ricostruiti; Datong sta tirando giù le sue mura medievali e i suoi quartieri antichi, per costruire ancora e ancora.

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Wutai Shan. Nubi all’orizzonte e breccia nei polmoni

di Antonella Di Tillo

La scoperta in Cina del turismo e del turismo religioso ha creato il turismo religioso di massa cinese, ovvero la cosa più vicina a una invasione di cavallette che io abbia mai visto. Dove passano, la devastazione, non cresce più nulla.

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Tafter Journal, gennaio 2013 – numero speciale epos. Verso un’agenda per la cultura dei prossimi anni

di epos

I contributi raccolti nel numero speciale di Tafter Journal dedicato a epos intendono attivare – attraverso un dialogo intergenerazionale – un processo critico che conduca verso un progressivo miglioramento delle forme di governo e di gestione dei beni e delle attività culturali, circostanziando soprattutto degli interrogativi e lasciando trasparire delle possibili risposte.

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Pingyao. La città degli spiriti e l’albero di ailanto

di Antonella Di Tillo

Giorni fa mi chiedevo se esistessero case infestate, ed ecco un’intera città piena di spiriti, che siano stati loro, gli spiriti, a nascondere la città agli sguardi del governo centrale per così tanto tempo?

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Un’agenda per la cultura dei prossimi anni

di epos

Il sistema culturale attraversa una fase di radicale trasformazione. È l’intera società, il suo paradigma economico e produttivo, le sue relazioni individuali e collettive, a trovarsi su un crinale del quale si percepisce la dimensione ma non si riescono a prevedere gli esiti. La cultura, rappresentazione dinamica e critica della realtà, delle sue interpretazioni e dei suoi aneliti, ne racconta l’evoluzione e ne prospetta il futuro. Per poterlo fare è necessario che il sistema culturale ridisegni sé stesso, alla luce dei cambiamenti in atto, e in vista di un paradigma che sarà dominato da una nuova scala di valori.

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Pechino. Hutong e sostituzioni, ovvero del lento filtrare

di Antonella Di Tillo

Approdo a Pechino di mattina. Questo viaggio è nato come le bolle soffiate con una cannuccia colorata in un bicchiere di cola, come quelle bolle si presenterà Pechino, senza senso se guardata dall’alto, ma come un’infilata di bolle nello sguardo frontale.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Cultura bene comune? Una riflessione retrospettiva

di Neve Mazzoleni

Che cosa vuol dire “bene comune” per i cittadini che nella cultura trovano ed elaborano la propria identità? E quali princìpi, regole e strumenti possono riuscire a proteggerne, consolidarne e diffondere il valore?

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Un ecosistema per la cultura

di Verena Lenna

La cultura è la risorsa che più d’ogni altra traccia il palinsesto specifico di un territorio, definendolo come reticolo di costruzione relazionale e di prossimità; essa è costituita e integrata dai processi quotidiani del fare: di avverbi più che di sostantivi, di approcci più che di contenuti.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Open culture, il rapporto possibile tra cultura e comunità

di Mara De Matteis

La partecipazione, già sfruttata dalla comunicazione e dal marketing, soprattutto attraverso il web 2.0, ora diventa la chiave per un deciso cambiamento sociale e culturale.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Nuove infrastrutture per la produzione culturale

di Chiara Galloni

The Hub è un progetto mondiale basato sul concetto di coworking. Lo dice la parola stessa: si lavora insieme, si trae spunto gli uni dagli altri, in un continuo rilancio di competenze, collaborazioni, idee, necessariamente innovative e socialmente responsabili.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Intercettare il futuro. Mappe del possibile

di Giorgia Lupi

Trattare qualsiasi tema legato al territorio in epoca contemporanea è estremamente ambizioso e complesso. Le città in cui abitiamo diventano sempre meno afferrabili, sempre meno maneggiabili con gli strumenti e i paradigmi con i quali siamo abituati ad avere a che fare.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Immobili pubblici, beni culturali e sviluppo

di Davide Ponzini

Nel corso degli ultimi quindici anni sono state molteplici le iniziative dei governi italiani per valorizzare beni e aree statali sottoutilizzati e quindi generare attivi per il bilancio pubblico.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Artisti interpreti del territorio e della comunità

di Stefania Marconi e Marta Papini

La professione dell’artista/creatore/produttore in questa nuova situazione assume contorni più flessibili e trasversali trovandosi al centro di relazioni sociali e istituzionali rispetto all’ormai lontana e superata visione dell’artista autonomo e indipendente.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Un distretto musicale

di Antonella Ardizzone

Il presente articolo sintetizza i risultati di una ricerca desk, condotta all’interno dell’Università IULM, sulla localizzazione spaziale in Italia delle imprese appartenenti alla filiera produttiva dell’industria musicale.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Dell’arte ribelle

di Claudia Cottrer

E’ fondamentale che l’arte irrompa nella vita quotidiana e ne riprenda gli spazi, emancipandosi da quei luoghi di conservazione e necrosi che ne sono talvolta spazi esclusivi e deputati di fruizione per iniziati.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

I nuovi volti del multi-culturalismo

di Marco Bernabè

L’emersione di nuovi bisogni, una delle caratteristiche peculiari della domanda di beni e servizi degli ultimi anni, risulta essere strettamente connessa alla nascita di nuove fasce di consumatori, tra cui rientrano anche le popolazioni migranti.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Valori e prassi del turismo culturale

di Martha Friel

Il turismo culturale continua il suo percorso di espansione con una sempre maggiore diversificazione della domanda; la concorrenza aumenta e anche l’offerta si specializza facendo emergere nuovi sub-mercati.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Idee culturali e nuove forme di partecipazione

di Giulia Ferrari e Valentina Gottardi

Il caso Venetian Industries Festival diventa una possibile risposta a quei bisogni culturali espressi e latenti che si identificano difficilmente nell’offerta culturale prevalente nel territorio veneto.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Come scegliere un manager culturale

di Giorgia Mannucci

La nomina di Jeffery Deitch a direttore del MOCA nel giugno 2010 ha motivazioni ben precise e strettamente connesse con la città di Los Angeles e uno dei suoi personaggi più importanti: il businessman Eli Broad.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013- numero speciale epos

Quello che le muse non dicono

di Giulia Lasen

Nel 2009 quattro appassionati di musei, Giuliano Gaia e Stefania Boiano di Invisiblestudio insieme a Francesco Simone e Marco Sors, decidono di lanciare un sito web dedicato ai musei più curiosi d’Italia.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Nuovi materiali per la cultura

di Enrico Bertacchini

Il design è sempre più considerato un’attività strategica che crea valore aggiunto nella produzione industriale e che senza dubbio ha contribuito fortemente a determinare il successo dei prodotti del Made in Italy.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Un laboratorio collettivo per il nuovo design

di Daria Casciani e Francesca Bonfrate

Oggi sono molti i giovani designer italiani che tentano di fare parte attiva della pratica progettuale tentando di esprimere la propria creatività e competenza in un contesto progettuale ostico, non particolarmente attento e consapevole delle loro necessità.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 -numero speciale epos

Eatalians do it better

di Gloria Bartoli

Cos’è il Made in Italy che ci invidiano all’estero? Non ci si interroga soltanto sul letteralmente “fatto” in Italia, ma più visceralmente su quel valore aggiunto che sembra nascere dalla nostra penisola.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Il futuro del libro

di Alessandra Pagani

Stampa o file digitali, papiro o preziosi codici miniati: la rivoluzione della condivisione del sapere è sempre partita dal supporto dei contenuti e dall’accessibilità degli stessi.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Perchè vogliamo occuparci di cultura

di Vittoria Azzarita

L’intento di epos è quello di restituire al settore culturale la sua abilità di capire prima degli altri i cambiamenti in atto e di intercettare con largo anticipo le nuove tendenze che attraversano i sistemi economico, politico e sociale, perché l’intuizione di come la cultura possa innervarsi nel tessuto cognitivo quotidiano è già oltre la visione corrente. I contributi raccolti in questo numero speciale di Tafter Journal non rappresentano un tentativo poco riuscito di replicare il contenuto dei numerosi studi e rapporti che hanno già illustrato in maniera egregia e approfondita le caratteristiche e le componenti fondamentali del sistema culturale italiano. Gli articoli qui presentati non intendono restituire una misura dell’impatto del settore culturale sul tessuto nazionale, né fornire una nuova tassonomia dei beni e delle attività culturali, ma attivare – attraverso un dialogo intergenerazionale – un processo critico che conduca verso un progressivo miglioramento delle forme di governo e di gestione dei beni e delle attività culturali, circostanziando soprattutto degli interrogativi e lasciando trasparire delle possibili risposte.

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Slovenia. Dove la crisi ha spodestato la cultura d’élite

di Natasja Nikoli

Stretti tra realtà linguistiche ed economiche ben più potenti e popolose, gli sloveni nella storia hanno sempre saputo difendere le proprie fondamenta: il territorio e la lingua come base della propria cultura. Questo paese spesso dimenticato e confuso con la Slovacchia, festeggia dopo tante lotte ad armi impari il proprio meritato ventunesimo compleanno da nazione autonoma e sovrana.

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Berlino. Forze in movimento: la chiusura del Tacheles

di Claudia Di Giacomo

ll 4 settembre scorso, i web media internazionali hanno pubblicato la notizia della chiusura di uno degli storici punti di interesse del panorama culturale di Berlino. Stop, finito per sempre, questa volta per davvero.

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