Articoli taggati con ‘ambiente’
Architecture without Architects: How architecture can improve the development of decision-making skills in childhood
Rational and irrational thought have had mixed fortunes in the formulations of the greatest thinkers, philosophers or science men, the one overriding the other scene perfectly consistent with the historical reality that was there as a background. So the exaltation of sentiment left space to positivist ideology, perfect frame of technological and scientific progress, in order to gain momentum when Freudian treatments emphasized that innovative and modern irrational which resulted irreverent even tangible world of the senses. In recent centuries it seems therefore that the Platonic allegory of the cave has created a constant tension between what can be thought and decided according to the lights of reason, and what instead expresses intention and action favoring instinct and feelings. Thus placing itself advocates rational pole it is estimated that you could make choices and act our freedom only by following the principle of a linear determinism that shapes to his will and imposes its objectives to that part of human nature more pervasive and complex, that staging emotions, instincts and needs acquires fame of a runaway horse that attempts to escape the domination of his squire, overturning the chariot. And in this fight between rationality will and irrationality without hesitation emerges a third, the body, separated from the structure of the psyche so outlined.
Bone’s Territories: Territorial Heritage and Local Autonomy in Italian Inner Areas
“Areas in the bone” is not just a quote: it is the metaphor of the load bearing structure of Italy as well as the plastic representation of the marginalization process of the inner areas of the country that started from XX. In 1958, Manlio Rossi-Doria, coined the expression “flesh and bone” in order to underline the profound socio-economical feet apart among the numerous inner areas and the few valleys. His analysis coming from his specialization in agricultural economics was focused on the southern agricultural sector, in a historical phase in which were visible the firsts effects of the Riforma Agraria (Agrarian Reform) and of the investments of the Cassa del Mezzogiorno (Fund for the South) started since 1950. The interpretative framework developed by Rossi Doria can be extended to the entire peninsula, where the differences between urban and rural areas, inner territories or the coasts, mountains and valley grew more and more. Inner areas have experienced a deviation whose principal effects are the depopulation, the emigration, the social and economic rarefaction, the abandon of the soil and the landscape modification.
L’Impresa Moda Responsabile. Integrare etica ed estetica nella filiera
L’Impresa Moda Responsabile offre al proprio lettore la possibilità di esplorare, attraverso un percorso ricco di esempi, i legami tra moda e responsabilità sociale d’impresa. Uno spunto per ripensare l’attuale modello manageriale e imprenditoriale del settore moda, ponendo al centro i valori e l’etica.
Le catastrofi naturali non esistono
Da sempre la domanda è la stessa: perché si torna a vivere dove il terremoto scuote la terra, dove il vulcano erutta o lo tsunami si gonfia? La risposta non è così semplice e va data inquadrandola nella sua prospettiva storica.
Territori fragili. La cura come pratica di progetto
Il nostro è un territorio fragile perché lavoriamo sempre, e male, in un’ottica di emergenza, realizzando sistemi di difesa al posto di interventi strutturali.
Projects for the regeneration of places and communities: the Japanese experience
The disaster in the Great East Japan in 2011 has brought the country several problems in its reconstruction, such as defining how to structure provisional housing, how to recover the regional economy, and how and where to settle the new villages and towns. If recovery takes longer, however, Japan could face a more complex situation as it might not only suffer economically, but also lose opportunities for younger generations. As the country attempts to redevelop communities and the local economy, a wide variety of novel ideas proposed by architects and urban planners are now being examined.
The role of communities in post-disaster reconstruction. A call for owner-driven approaches
In this paper I argue that community participation in reconstruction remains little more than a slogan as long as decision-making power and control over resources remains with the reconstruction agency. Only if and when people have control over the building process and over the required resources, the process may be considered as truly participatory and empowering.
A tale of three cities and three earthquake disasters
The purpose of this article is to present the results of a brief analysis of the short and medium-term aftermaths of three earthquakes that have occurred in different parts of the world: at L’Aquila, central Italy, on April 6 2009; at Padang, Indonesia, on September 30 2009; and at Christchurch, New Zealand, on September 4 2009 and February 22 2011 (these will be considered as two events, but as one disaster).
Le Cinque Terre: piano integrato di ricostruzione economica e sociale
I drammatici eventi alluvionali che hanno così duramente colpito i borghi di Vernazza e Monterosso al Mare nelle Cinque Terre, impongono l’attuazione di un piano di rinascita che sia capace da un lato, di rispondere ai bisogni contingenti della Comunità locale e, dall’altro, di cogliere l’unicità del momento per attivare un modello d’innovazione e di sviluppo sostenibile e partecipato.
Restaurare e ricostruire: problematiche del dopo-sisma aquilano
La mancanza di un indirizzo omogeneo caratterizza metodo, dinamiche e responsabilità dell’attività post-sismica in Italia, quasi che non esistano problematiche ricorrenti, di carattere sociale, economico-finanziario, gestionale, tecnico-operativo.
L’eccezionale rinascita delle città del Val di Noto dopo il terremoto del 1693. Un caso unico a livello europeo
In seguito al terremoto del 1693, uno dei più devastanti che la Sicilia abbia conosciuto nel corso dei secoli, il Val di Noto è oggetto di un fenomeno di ricostruzione senza precedenti.
Il costruito italiano: tipologie, problematiche, interventi pre e post sisma
La sicurezza sismica degli edifici non può prescindere dalla conoscenza dei luoghi in cui questi sono inseriti e dalla storia e tradizioni che hanno determinato tecniche costruttive, modalità di realizzazioni, modificazioni spazio-temporali. Il costruito italiano, soprattutto nei piccoli centri, ha peculiarità fondanti non solo della identità architettonico-culturale ma anche di quella costruttiva. Il presente paper vuole evidenziare alcuni aspetti fondamentali delle problematiche legate alla prevenzione e alla ri-costruzione che possono essere di guida per affrontare la progettazione con perizia tecnica e rispetto.
Il Sistema Ambientale e Culturale “Parco delle Dune Costiere – Riserva di Torre Guaceto”: i punti di forza di un territorio ricco di storia e natura nel cuore del Mediterraneo
La Regione Puglia ha avviato la costituzione dei Sistemi Ambientali e Culturali (SAC). Il SAC “Dune Costiere – Torre Guaceto” mette insieme elementi storico-culturali, naturali e paesaggistici che si aggregano attorno alla Via Traiana. Il territorio è caratterizzato dagli ulivi monumentali, plurisecolari e dalla presenza di due aree protette. Il progetto di valorizzazione e gestione integrata del SAC punta a completare i processi già intrapresi (incluso il completamento di una rete ciclabile, facente parte della rete nazionale Bicitalia), ad una fruizione unitaria, qualificata e sostenibile su scala sovracomunale.
Cultura e sviluppo, provare per credere
Da tempo si assiste nel nostro Paese all’uso e (all’abuso) dell’accostamento del termine cultura a quello di sviluppo e non coerenti appaiono spesso le linee di intervento nazionale e locale che dovrebbero tradurre in politiche attive e virtuose tale binomio. E’ così che in tempi di crisi (che c’è per davvero) si ripropone il balletto, quello di cifre e polemiche sui tagli fatti con la scure per risparmiare ove possibile sulla spesa pubblica, colpendo, ovviamente, in primo luogo la cultura, intesa come costo piuttosto che come risorsa, senza produrre, però, un serio e documentato dibattito sui differenti e ampi valori economici che gli investimenti in cultura possono produrre.
A proposito della protezione dell’ambiente: esperienze e spunti per una possibile transizione
La lettura di una ricerca condotta da Carlo Desideri e Emma Imparato, pubblicato da Giuffrè con il titolo Beni ambientali e proprietà, propone un modello per la gestione delle aree protette distinto da quello attualmente in vigore nel nostro paese. Il lavoro ha il grande merito di tratteggiare le linee essenziali di questo approccio alternativo portando a sostegno della sua bontà la descrizione della sua sperimentazione in corso da lungo tempo in Francia e Regno Unito. A distanza di alcuni anni – il libro è stato pubblicato nel 2005 – e nonostante le difficoltà in cui versano i nostri enti parco e il sistema di protezione nel suo complesso che riportano spesso in agenda il tema di una sua revisione, i frutti di questa ricerca non sembrano essere adeguatamente filtrati nel dibattito generale.