Articoli taggati con ‘mappe’
New York. The High Line Park: growing innovative urban projects on a common ground
Unlike other parks, the High Line was thought and designed as a growing nest for the arts, a conceptual journey through temporary exhibition espousing the trail from seasons to seasons, apart from turmoil of the city that never sleeps.
Shanghai. From an autumnal Bologna to my friend G.
Francamente, era da quando sono nata che volevo vedere questa città, e, come tutte le cose che si riescono a realizzare e che si sono a lungo sognate nella propria vita, quando si è lì, almeno io, ci si ritrova completamente rintronati, avulsi, lontani.
Datong. Gernsbacking China
Cosa succede se non c’è la cultura dietro l’immaginario del futuro, ma solo la fame di denaro? Datong è una città piena di edifici vuoti, edifici distrutti prima ancora di essere abitati, distrutti per venire ricostruiti; Datong sta tirando giù le sue mura medievali e i suoi quartieri antichi, per costruire ancora e ancora.
Wutai Shan. Nubi all’orizzonte e breccia nei polmoni
La scoperta in Cina del turismo e del turismo religioso ha creato il turismo religioso di massa cinese, ovvero la cosa più vicina a una invasione di cavallette che io abbia mai visto. Dove passano, la devastazione, non cresce più nulla.
Pingyao. La città degli spiriti e l’albero di ailanto
Giorni fa mi chiedevo se esistessero case infestate, ed ecco un’intera città piena di spiriti, che siano stati loro, gli spiriti, a nascondere la città agli sguardi del governo centrale per così tanto tempo?
Pechino. Hutong e sostituzioni, ovvero del lento filtrare
Approdo a Pechino di mattina. Questo viaggio è nato come le bolle soffiate con una cannuccia colorata in un bicchiere di cola, come quelle bolle si presenterà Pechino, senza senso se guardata dall’alto, ma come un’infilata di bolle nello sguardo frontale.
Intercettare il futuro. Mappe del possibile
Trattare qualsiasi tema legato al territorio in epoca contemporanea è estremamente ambizioso e complesso. Le città in cui abitiamo diventano sempre meno afferrabili, sempre meno maneggiabili con gli strumenti e i paradigmi con i quali siamo abituati ad avere a che fare.
Slovenia. Dove la crisi ha spodestato la cultura d’élite
Stretti tra realtà linguistiche ed economiche ben più potenti e popolose, gli sloveni nella storia hanno sempre saputo difendere le proprie fondamenta: il territorio e la lingua come base della propria cultura. Questo paese spesso dimenticato e confuso con la Slovacchia, festeggia dopo tante lotte ad armi impari il proprio meritato ventunesimo compleanno da nazione autonoma e sovrana.
Berlino. Forze in movimento: la chiusura del Tacheles
ll 4 settembre scorso, i web media internazionali hanno pubblicato la notizia della chiusura di uno degli storici punti di interesse del panorama culturale di Berlino. Stop, finito per sempre, questa volta per davvero.