Articoli taggati con ‘industria dello spettacolo’

Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Un distretto musicale

di Antonella Ardizzone

Il presente articolo sintetizza i risultati di una ricerca desk, condotta all’interno dell’Università IULM, sulla localizzazione spaziale in Italia delle imprese appartenenti alla filiera produttiva dell’industria musicale.

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Tafterjournal n. 38 - agosto 2011

Spazio urbano e spazio teatrale nell’organizzazione dello spettacolo dal vivo

di Marco Serino

Lo spazio delle città accoglie, com’è noto, luoghi molteplici per funzione e forma. In questo quadro, i teatri occupano da sempre un posto di rilievo. Tuttavia, alla luce dei differenti modi di organizzare l’ambientazione e la collocazione dei luoghi di spettacolo, è opportuno riflettere su come lo spazio teatrale si è disseminato e diversificato nella storia recente, fino a utilizzare l’ambientazione di edifici “non teatrali” oppure quella della città stessa, in modo diverso rispetto al passato, in un intreccio di estetica e pratica culturale.

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Tafterjournal n. 36 - giugno 2011

Il friend raising: programmi di membership e sostenibilità finanziaria. Il caso Uovo performing arts festival

di Alessandra Puglisi

L’evoluzione del quadro istituzionale, economico e socio-culturale costringe le organizzazioni di spettacolo ad individuare nuovi modelli di sviluppo in grado di rispondere ai criteri di sostenibilità economico-finanziaria. Ma quali sono gli strumenti a disposizione delle piccole imprese culturali italiane? Con quali margini di crescita? Il presente contributo si propone l’analisi dei meccanismi che favoriscono il sostegno da parte degli individui, evidenziando le potenzialità legate allo sviluppo dei sistemi di membership, e cerca di individuare gli strumenti che possano qualificare la partecipazione dei donatori alle attività dell’istituzione al fine di creare relazioni stabili con i sostenitori.

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What markets for young dancers? The Venice Biennale projects

di Giulia Campagna

From an external point-of-view the dance, as a high quality and professional form of performing arts and not as recreational activity, appears not really popular and diffused in our theatres, towns and, more broadly, in our personal experience. The last annual report edited by the Ministry of Culture describes the dance sector as underdeveloped and not so able to exert any appeal to a wide audience.

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Tafterjournal n. 27 - settembre 2010

Dalla parte di Jean Vilar: il Festival di Avignone e il mito fondativo del “teatro popolare”

di Francesco Crisci

L’evoluzione di una tradizione teatrale che poggia le basi nelle idee della rivoluzione francese; la genesi avventurosa di una poetica innovativa diventata “mito fondativo” e espressione di una politica culturale; il manifestarsi di una tradizione teatrale e il radicarsi di una poetica nella cultura organizzativa di una istituzione: le vicende del Festival di Avignone sono tutto questo, collegate indissolubilmente al nome del fondatore, Jean Vilar, e inestricabilmente connesse con una espressione, “teatro popolare”, che costituisce il senso di una esperienza collettiva solo parzialmente compiuta ma con pochi precedenti nella storia dei processi di produzione culturale moderni.

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Tafterjournal n. 26 - agosto 2010

La produzione di autenticità per il mercato. Un’esplorazione nel campo della popular music

di Matteo Corciolani

Ormai da qualche tempo, le imprese tenterebbero in ogni modo di offrire prodotti che possano essere percepiti come autentici da parte dei consumatori. In effetti, sembra che sia soprattutto in questo modo che possano ottenere un certo successo di mercato. Ma sono effettivamente in grado di proporre qualcosa di autentico? Di fronte a questo interrogativo, il presente articolo si propone di esaminare alcuni aspetti chiave dell’offerta di autenticità e, analizzando in particolare l’evoluzione dei significati del concetto di autenticità nel contesto della popular music, cerca di individuare le modalità con cui gli operatori di tale settore starebbero cercando di offrirla al mercato.

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Tafterjournal n. 23 - maggio 2010

Una televisione del teatro o una televisione sul teatro? Idee e riflessioni per istituire un canale tematico di servizio pubblico per lo spettacolo dal vivo

di Bruno Zambardino

Il 27 marzo 2010 l’Italia ha celebrato, per la prima volta, la Giornata Mondiale del Teatro. Rallegra pensare che la manifestazione è stata lanciata dall’Unesco a Vienna nel 1961. Infatti, se a distanza di quasi cinquant’anni abbiamo deciso di aderire alla Festa del Teatro, allora possiamo ben sperare che un altro passo avanti nella rivalutazione dello spettacolo dal vivo è stato finalmente compiuto.

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Tafterjournal n. 23 - maggio 2010

Nuovi spazi per la cultura, nuovi protagonisti della cultura

di Ludovico Solima

Partendo da differenti prospettive di analisi, i contributi di Bruno Zambardino e Barbara Camocini propongono interessanti spunti di riflessioni sulla questione dell’adeguamento, o se si preferisce dell’innovazione, degli spazi contemporanei a servizio della cultura. I punti di vista degli autori, così come i temi sviluppati, sono naturalmente molto diversi tra loro, ma entrambi forniscono un prezioso contributo su questo tema.

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Tafterjournal n. 22 - Aprile 2010

Il sistema delle Fondazioni Lirico-sinfoniche in Italia

di Marzia Ravenna

L’articolo presenta una sintesi dei risultati di una ricerca realizzata dall’Osservatorio Economico della Sardegna. La ricerca scaturisce dall’esigenza di approfondire la conoscenza delle Fondazioni liriche – con particolare riferimento al Teatro Lirico di Cagliari – che, nell’ambito dello spettacolo dal vivo, occupano una posizione del tutto particolare, non assimilabile a quella delle altre strutture che operano nel settore. L’approfondimento prende in esame l’evoluzione del contesto normativo, giuridico e organizzativo e confronta tra loro le Fondazioni attraverso l’analisi di alcuni indicatori e parametri di bilancio in grado di rappresentare il loro stato di salute economico-finanziaria.

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Economia e management delle aziende di produzione culturaleEconomia e management delle aziende di produzione culturale

di Giulia Agusto

“Economia e management delle aziende di produzione culturale” si sofferma su tutti gli strumenti utilizzati per la gestione delle organizzazioni di cultura. Pur mutuando la cassetta degli attrezzi cui si fa riferimento per le imprese manifatturiere, esso propone i doverosi adattamenti al mondo della produzione di servizi culturali, sulla base della consapevolezza che esso è caratterizzato da un’estrema immaterialità del prodotto.

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Tafterjournal n. 20 - febbraio 2010

Movie design e brand experience

di Marisa Galbiati

Le grandi marche hanno esplorato e sperimentato tutti gli aspetti della comunicazione, dall’advertising alle pubbliche relazioni, dagli eventi al guerrilla marketing. Solo poche però hanno saputo coniugare l’asset del business con il tema della sostenibilità, intesa come cultura etica ed estetica, del bello e utile. Gli esempi che abbiamo riportato sono collocabili nel perimetro di questa rinnovata ricerca della qualità, intesa come una priorità a cui guardare per rendere migliore il mondo in cui viviamo. Il pensiero strategico della marca è oggi al centro di molte riflessioni sul presente e sul futuro delle merci e dei mercati. Sappiamo che un prodotto diventa brand attraverso una serie complessa di azioni, alcune delle quali sviluppate nell’ambito del marketing, altre nella sfera della comunicazione. E sappiamo anche che l’azienda esprime una domanda di comunicazione sempre molto elevata, a fronte di cospicui investimenti, poiché è la comunicazione che permette quella percezione positiva della marca che sta alla base di un processo di acquisto consapevole.

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Tafterjournal n. 4 - maggio 2008

L’evoluzione del sostegno pubblico alle imprese cinematografiche. Il modello francese diventa realtà?

di Bruno Zambardino

Mai come in questi ultimi anni il richiamo al cosiddetto “modello francese” è stato così presente all’interno del dibattito sulle possibilità di rinnovamento e di rafforzamento del settore dello spettacolo inteso nelle sue due anime principali, quella cinematografica e quella delle rappresentazioni dal vivo. Ebbene, in questa fase cruciale di ripartenza della politica, di bilanci di attività svolte e di eredità consegnate ai nostri nuovi decision makers, va registrata l’introduzione, a partire da quest’anno, di nuove e più evolute forme di sostegno indiretto, e in particolare di agevolazione fiscale alle imprese cinematografiche nazionali, che – di fatto – per la prima volta avvicinano il nostro Paese al tanto decantato modello di sostegno francese.

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