Articoli taggati con ‘interaction design’
VOICES: an urban map of sentiment
Talking about cities, from their planning to their living, means activating fields of dialogue with more and more heterogeneous connotations. It means being able to face, handle and argue not only themes with architectural features, concerning infrastructures, services and buildings, rather it presumes to involve human dimensions, somehow ephemeral, barely related to pure spatial and traditional paradigms. It means to interface with a complex system, with emerging qualities, which cannot be reduced to a merely static comprehension. It is the dynamic human grids, the multiplicity of the involved social interactions, information, people and emotions that, in an intense and shimmering exchange or game with the surrounding architecture, draft the tangible urban morphology.
Un ritratto mediatico del quartiere Liberties di DublinoA mediated portrait of the Dublin Liberties
Il progetto “The Media Portrait of the Liberties” è composto da una raccolta di molteplici racconti brevi, che racchiudono informazioni di carattere storico, sulla comunità del quartiere Liberties di Dublino. Queste unità mediali svelano “un senso dello spazio” e sono state progettate con l’intento di essere diffuse tra il pubblico come se il pubblico stesse girovagando per le strade del quartiere. Lo sviluppo concettuale del progetto è iniziato con la raccolta di informazioni sul quartiere e i suoi abitanti attraverso l’osservazione e la realizzazione di interviste etnografiche, e si è evoluto quando il direttore del progetto ha intrapreso una collaborazione con Maireen Johnston.
Narrazioni interattive e ricordi di comunità
I ricordi riflettono le nostre esperienze vitali ci fanno rammentare episodi, aneddoti, si intersecano alle nostre azioni e rafforzano l’immagine che abbiamo di noi come individui singoli, ma anche come appartenenti ad un luogo.
Esattamente come una foto o un’immagine, arricchita di supporti sonori e video, i supporti multi-mediali sono in grado di richiamare alla mente il contesto emotivo ricco e sfaccettato che caratterizza un luogo, amplificandone il senso per chi lo abita, lo sperimenta, lo vive.
I contributi dei visitatori come patrimonio culturale: il design per la partecipazione
Visitors’ contributions as cultural heritage: designing for participation
Abstract
In this article, we approach the setting up of two public exhibitions and, in this sense, our goal is to offer the necessary tools in order to facilitate and support the contributions of the visitors to the exhibitions themselves. The philosophy at the base of our work considers the role of technology as an instrument able to increase the stock of experiences of each person, going beyond the mere provision of information and allowing users to create the content of an exhibition.
In first paragraph, we will illustrate how interaction design could be implemented within the museum and exhibition sectors; in paragraph 2, we will contextualize this reflection within the analysis of museums’ audiences while in the third paragraph two case histories related to the approach of user-centred design are described. Finally, we will discuss the results of showed data individuating further research developments.
Abstract
In questo articolo affronteremo il nostro approccio all’allestimento di due mostre pubbliche, nell’ambito delle quali il nostro obiettivo è stato quello di offrire gli strumenti adatti per facilitare e supportare i contributi personali dei visitatori alle mostre stesse. La filosofia alla base del nostro lavoro, considera il ruolo della tecnologia come in grado di accrescere il patrimonio delle esperienze di ogni singola persona, andando oltre la mera messa a disposizione delle informazioni, e permettendo ai fruitori di creare il contenuto di un’esposizione.