Articoli taggati con ‘industrie culturali’
Culture and the Red Queen
Just at this moment, somehow or other, Alice and the red Queen began to run. They were running hand in hand, and the Queen went so fast that it was all she could do to keep up with her: and still the Queen kept crying ‘Faster! Faster!’ but Alice felt she could not go faster, though she had not breath left to say so. The most curious part of the thing was, that the trees and the other things round them never changed their places at all: however fast they went, they never seemed to pass anything. “I wonder if all the things move along with us?” thought poor puzzled Alice. And the Queen seemed to guess her thoughts, for she cried, “Faster! Don’t try to talk!” And they went so fast that at last they seemed to skim through the air, hardly touching the ground with their feet, till suddenly, just as Alice was getting quite exhausted, they stopped, and she found herself sitting on the ground, breathless and giddy. Alice looked round her in great surprise. – Why, I do believe we’ve been under this tree the whole time! Everything’s just as it was! – Of course it is,’ said the Queen, ‘what would you have it? – Well, in our country, said Alice, still panting a little, you’d generally get to somewhere else—if you ran very fast for a long time, as we’ve been doing. – A slow sort of country! said the Queen. Now, Here, you see, it takes all the running you can do, to keep in the same place. If you want to get somewhere else, you must run at least twice as fast as that!
The future art of storytelling: Future Fabulating in Madeira Island
Introduction The practice of predicting the future has a long history, ranging from personal consultation in the patterns of coffee grounds to global computational projections derived from vast sums of data. The longing for a vision of the future offering some certitude seems to cross cultural boundaries. Engineer Alan Kay stated that […]
Il fenomeno delle start-up nel settore culturale
In tempi recenti, politici, intellettuali, accademici e altri importanti attori della società civile hanno cominciato a riconoscere che la cultura può essere uno dei fattori trainanti per la ripresa economica e sociale del nostro paese. Durante il 2013 il governo italiano ha iniziato a prestare maggiore attenzione alle questioni legate alle start-up attraverso l’emanazione di diversi provvedimenti normativi con lo scopo di offrire una regolamentazione al fenomeno e di porre le basi per il suo sviluppo, attraverso incentivi per la creazione di nuove realtà imprenditoriali. Nonostante gli sforzi del governo, ancora non esiste una ricerca volta a comprendere gli elementi critici delle piccole realtà imprenditoriali che si occupano di cultura e creatività.
L’economia della cultura
Esce in edizione aggiornata un libro che è considerato ormai un classico da coloro che si interessano – per studio e per diletto – alle tematiche che connettono il settore culturale al mondo economico. “L’economia della cultura” di Françoise Benhamou rappresenta ancora oggi una valida introduzione a una materia che seppur nata decenni fa, stenta a ottenere un giusto riconoscimento in una nazione come l’Italia.
Un distretto musicale
Il presente articolo sintetizza i risultati di una ricerca desk, condotta all’interno dell’Università IULM, sulla localizzazione spaziale in Italia delle imprese appartenenti alla filiera produttiva dell’industria musicale.
La forza lavoro creativa in Europa: un’esplorazione di tendenze territoriali e relazioni con la crescita
Sull’onda della popolarità dei lavori di Richard Florida (2002, 2005), Sharon Zukin (1995) e Anne Markusen (2006), si è andato sviluppando un discorso che ha fatto breccia a livello politico, per cui il settore creativo è considerato un asset fondamentale per il rilancio della competitività territoriale e un motore dell’inovazione tanto economica quanto sociale in senso lato. Tuttavia, se i numeri testimoniano l’importanza quantitativa del settore, pochi sono invece gli studi volti a comprendere le condizioni che ne consentono la crescita o una reale comprensione dei meccanismi di trasmissione che collegano le dinamiche del settore creativo con l’andamento delle economie regionali nel loro complesso. Il presente articolo vuole essere un contributo al necessario dibattito sulle dinamiche regionali del lavoro creativo e la relazione di questo con lo sviluppo economico.
Measuring the economic impact of CCIs policies
The proposed benchmarking raster is a tool aimed at assessing the creative potential of cities and regions and selecting the best policy measures to support the sector. It should be used by local and regional actors to show decision-makers the importance and value of CCIs for local economic development and support the design of evidence-based policies. Its ultimate purpose would be to help cities and regions to establish “smart specialisation strategies” focused on CCIs’ growth potential and access the new generation of EU regional funds.
Bronx Council on the Arts (BCA). La rinascita del Bronx passa dalla cultura
Il contributo racconta e illustra, tramite l’esperienza diretta di uno stage effettuato dall’autore, l’organizzazione del Bronx Council on the Arts (BCA). La struttura, operativa nel territorio del Bronx, si occupa direttamente o indirettamente della stragrande maggioranza delle attività culturali operanti nel Borough. Nel corso della sua storia il BCA è riuscito a trasformarsi e a diventare punto di riferimento per l’intero distretto, anche grazie all’opera costante del suo storico e carismatico direttore esecutivo, Bill Aguado. I risultati che l’organizzazione ha ottenuto nel tempo vengono considerati straordinari; questi sono il frutto di una politica fortemente indirizzata a ridare dignità ad un territorio e un tessuto sociale martoriati negli anni ‘60 e ’70 del secolo appena trascorso.
Se ha funzionato nel Bronx…
Quello che serve complessivamente al nostro Paese è senz’altro l’individuazione delle priorità delle politiche culturali su scala nazionale e la loro indispensabile modulazione particolare su scala regionale e locale, mantenendo, però il minimo comun denominatore della “rinascita” identitaria, sociale e, quindi, anche economica, come nel Bronx. Il benessere in cui siamo (fortunatamente) avviluppati e dall’altra parte il degrado del livello medio del dibattito politico a cui siamo costretti ad assistere da troppi anni hanno provocato un mix micidiale di indifferenza, individualismo e scetticismo sul fatto che qualcosa possa cambiare, ma qualche piccolo segnale di speranza di rinnovamento c’è e le testimonianze proposte nei contributi di Paolo Bertani e Marco Serino aiutano ad alimentarla.
Culture as a cognitive approach
When two individuals are exposed to the same artistic product (a painting, a movie, a poem) they can have quite different reactions to it. Such reactions tend to be of two separate kinds: on one hand, there is the simply hedonistic impact of artistic consumption (“I like it” or “I do not like it”), which implies the revelation of an immediate and emotional process; on the other hand, there is the evaluation about whether such product can be included in the cultural realm.
Megaproyectos en tiempos de crisis: el caso de España
En una España devastada por la crisis, la continuidad de ciertas grandes infraestructuras culturales en construcción está en tela de juicio. Después de 20 años de edificación intensiva de museos de arte contemporáneo, de salas de conciertos o de teatros, estimulada por unas administraciones regionales recientes y deseosas de construir una nueva identidad, los efectos de la crisis son muy palpables: derrumbamiento de las subvenciones y del mecenazgo y simplificación de los programas de las fundaciones bancarias (como la de La Caixa), de los museos o de los festivales. Eso cuando no se trata directamente de la bancarrota, como en el caso del gran festival de música Summercase en Barcelona o en el del admirable Museo Chillida-Leku en el País Vasco.
Why the EU and China should further engage in business cooperation and trade in the field of cultural and creative industries
Under the edge of the EU-China Intercultural Year in 2012, the EU and China have committed to increase business cooperation and trade in the field of cultural and creative industries (CCIs). The objective of this paper is to illustrate the economic and political reasons justifying EU-China cultural exchanges, which are still at the initial stage. Chinese CCIs contribute to 2.45% of the national GDP, European ones to 2.6%. Supporting cultural and creative SMEs is a policy priority on both sides. In the end, the paper recommends that EU technical assistance programmes contribute to fostering cultural trade.
Cultura come strumento per una vita migliore
Se pensate di essere soddisfatti e realizzati dallo standard di vita consumistico proposto dai modelli di sviluppo vigenti, con tutto ciò che ne consegue in termini di costi sociali e ambientali, e pensate che le risposte ai problemi eventualmente rilevati siano identificabili in dottrine e formule eminentemente economico-finanziarie, non leggete questo numero della rivista, perché la prospettiva analizzata e le iniziative di cui si dà conto vanno nella direzione opposta. Gli articoli di Chiara Galloni e Filippo Fabbrica, infatti, assai diversi per stile e soggetto, manifestano una coerenza singolare con la mia personale visione del significato essenziale del lavoro e dell’attività in ambito culturale, come strumenti per costruire una vita migliore. Vita migliore significa, infatti, un mondo in cui siano ristabilite relazioni umane e sociali improntate al rispetto reciproco e delle regole indispensabili del vivere comune, in cui la velocità non sia sinonimo di superficialità, in cui la crescita economica non sia realizzata a scapito delle risorse naturali non rinnovabili.
La cultura oltre la crisi
Martedì 20 luglio 2010 Tafter Journal e la Fondazione Rosselli hanno organizzato una Tavola Rotonda dal titolo “La cultura oltre la crisi”. Obiettivo principale dell’incontro – primo di una serie di appuntamenti – è stato quello di discutere le possibili soluzioni per trasformare l’attuale situazione di crisi in opportunità. Con l’intento di condividere sia quanto emerso durante il dibattito sia gli interrogativi che l’hanno generato, si è deciso di rendere aperta la discussione utilizzando lo spazio di confronto virtuale offerto da Tafter Journal.
Free Online Music Sharing: irreversible and beneficial
Nowadays, more than ever, music is ubiquitous and it became an integrant part of people’s everyday life and this is mainly the merit of free online music sharing, that can be defined as the distribution of digitally stored music or the provision of access to it, via Internet, either in an authorised or unauthorised by the copyright holder manner. Thus, the present state of affairs can not be without significant benefits for all entities in the music industry, old and new, if they accept change and do not fail to adapt and innovate.
Creativity: a proposed taxonomy
Creativity is at stake in the whole world. Many recent analyses have been carried out in various Countries, being aimed at defining, measuring and evaluating creativity and its impact upon the economy and welfare; they adopt quite different views, draw quite heterogeneous conclusions, and tend to ignore the crucial role played by central and local governments in promoting, strenghtening and diffusing creativity.
Il forum mondiale Unesco sulla cultura e sulle industrie culturali. UNESCO World Forum on Culture and the Cultural Industries
Lo scorso settembre Monza ha ospitato il primo Forum mondiale Unesco sulla cultura e sulle industrie culturali. In questo articolo si presentano le principali motivazioni che hanno portato al Forum Unesco, approfondendo le ragioni dell’avvicinamento tra economia e cultura e presentando alcuni dati sulle industrie culturali. In un’economia sempre più basata sulla conoscenza, la cultura costituisce una risorsa collettiva che contribuisce ad alimentare la creatività, a stimolare l’innovazione e ad accrescere la qualità del capitale umano. In questa prospettiva la cultura può diventare il volano della crescita economica, contribuendo all’incremento della competitività delle economie moderne.
Creatività e gestione nelle imprese culturali
Creativity and management approach within cultural enterprises
How can we read the cultural world in the light of managerial disciplines? How does knowledge economy and intangible assets dovetail with the cultural industries sector? The article proposes an overlook on the world of cultural organizations and on the way in which they produce benefits in creativity, complexity and responsibility.
In the first paragraph, the article shows the defining framework of Cultural Enterprises while in the second and in the third paragraphs the author analyses the most common leadership approaches for the organizations involved in creative production and the subsequent information processes within the organization and the reputational outcomes. Finally, the article reflects on the management role and its impact on the identity of the cultural organization.
Come leggere il mondo culturale alla luce delle discipline manageriali? In che modo knowledge economy e intangibile trovano espressione nel settore delle cultural industries? Uno sguardo sul mondo delle organizzazioni culturali e sul modo in cui producono valore aggiunto tra creatività, complessità e responsabilità