Articoli taggati con ‘città’

Tafterjournal n. 109 - FEBBRAIO - MARZO 2020

*UrbanSensing: listening to the digital city

di Giorgia Lupi

*UrbanSensing is a two year funded European Union project, it involves six European Partners, that all contribute their specific expertise and skills in the fields of the project. The project will bring a new product to the urban design, city planning and urban management market: a platform extracting patterns of use and citizens’ perceptions related or concerning city spaces, through robust analysis of User Generated Content (UGC) shared by the city users and inhabitants over social networks and digital media. The platform will allow to analyze users’ perceptions related to specific geographic areas and understand how population reacts to new urban policies within participatory mechanisms.

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Tafterjournal n. 86 - GENNAIO FEBBRAIO 2016

Megacities: Urban Form, Governance, and Sustainability

di Ginevra Stuto

Recently we can see several changes in our society but one of the most important is the transformation of human settlement systems. It is important to consider that for the first time in the history of the human, more than half the world’s population is urban. The megacities are the effect of this […]

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Tafterjournal n. 83 - LUGLIO AGOSTO 2015

It happens in Turin. From Cascina Roccafranca to the “Case del Quartiere Network”

di Daniele Maldera

In the last 20 years Turin has gone through several radical transformations and changes. When we talk about that we can’t forget its passage from “industrial town” to “post-industrial town”, breaking away from its past. From automotive to baby-parking and from heavy metallurgic plants to organic and “from farm to fork” food-stores. But that’s not all. Empty spaces, left by a decaying industry fabric, have inspired requalification initiatives and a social, educative, cultural enterprise everywhere in the city. In this context stems the need for re-appropriating and re-dwelling, through the involvement of the whole town community So, those ready to fill, empty spaces themselves become, in a perspective of recycling and re-use, the perfect container for inclusion, increased participation and for offering possibilities, events and moments of social aggregation. Here was the most fertile “humus” to create new special structures: the Case del Quartiere (Houses of Neighbourhood). Common spaces, multipurpose cultural hubs, social laboratory – all at the same times. In an House it is possible to propose events, to organize or attend a workshop or an artistic atelier, to discuss about common themes or simply use services provided. They are friendly places, where a person is not only a guest, or a resident, but above all is a citizen.

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Tafterjournal n. 83 - LUGLIO AGOSTO 2015

Does movie poetics dream of territories?

di Linda K. Gaarder

A concept we can not avoid in our days talking about culture and the direction we’re heading towards is globalization. It stretches itself out like an umbrella surrounding cultural phenome-na in a way not experienced before, and its creations make us wonder about our cinema lan-guages. In the global movie market certain national movie industries like the US one are more dominant than others. One might question if there is a kind of ‘cultural homogenization pro-cess’ behind? Still, there is a language emphasizing the local, there are movies that give us tales and stories about the site-specific grounded into their own cities. This article focuses upon these movies, relying on some basic theories within Cultural Semiotics by Jurij Lotman. Per-haps it is possible to see some kind of interaction and connection between these different kinds of movies, or perhaps they are two separate languages living in their own spheres?

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Tafterjournal n. 83 - LUGLIO AGOSTO 2015

Where is Berlin? Too many (virtual) walls shape the town and its communities

di Chiara Donelli

Whenever approaching a city for the first time there are different ways, patterns, walls, and stories to unearth its hidden string. I moved to Berlin in Ma, 2014 and suddenly, even before my arrival, I was already playing the most popular sport of the city: speaking about Berlin. This sport has been played with abandon by both recent newcomers to the city and long time Berliners. Such a crowded curiosity makes almost impossible to craft a suitable answer to the main question: where is Berlin? If we want to interpret and understand the city as the backbone for fertile arts field we need to start from the development and diversification of its cultural spaces.

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Tafterjournal n. 75 - settembre 2014

I centri indipendenti di produzione culturale a Torino

di Giangavino Pazzola

Il panorama culturale e artistico italiano più recente ha conosciuto una nuova fase. A fianco alle realtà istituzionali e commerciali, sono comparse esperienze di centri indipendenti di produzione culturale. Questi soggetti formano un tessuto creativo dinamico, produttivo e relazionale del quale non si conoscono le capacità di generare innovazione e sviluppare capitale sociale nelle comunità locali, oltre a nuovi percorsi di sostenibilità economica della produzione culturale. La ricerca tenta di definire uno statuto dei centri e comprenderne configurazione e impatti sul territorio torinese.

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Tafterjournal n. 75 - settembre 2014

Le identità nascoste dello spazio urbano

di Vittoria Azzarita

Lo spazio urbano, inteso sia come luogo fisico che come entità immateriale, rappresenta lo scenario contemporaneo per antonomasia, l’habitat prediletto dalla specie homo sapiens sapiens, il contesto di riferimento di numerosi studi e analisi sulle società post-moderne. Frutto di successive alterazioni dell’ambiente naturale, gli agglomerati antropizzati di grandi e piccole dimensioni sono stati, e continuano a essere, oggetto di molteplici trasformazioni che contribuiscono a cambiare in modo radicale l’aspetto e le dinamiche sociali di interi gruppi abitativi. Se i nuclei originari di quelle che oggi sono le grandi metropoli mondiali, hanno visto i loro confini espandersi in maniera esponenziale nel corso del tempo, fino a diventare porzioni variamente assemblate di territorio che ospitano al loro interno milioni di abitanti provenienti da tutto il mondo, i contesti rurali e i centri minori – una volta cuore pulsante di un’economia di prossimità – sono divenuti una specie protetta a rischio di estinzione, minacciati in egual misura dall’abbandono, dall’invecchiamento della popolazione e dai fenomeni migratori che coinvolgono, con un’intensità crescente, le generazioni più giovani e istruite.

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Tafterjournal n. 70 - aprile 2014

Veneto and Venice: new visions of Culture

di Elisa Barbierato

The relationship between culture and territory is the subject of an increasing interest. Today, culture is widely recognized as a key asset for economic and social development and competitiveness. At the same time, we live in a period characterized by a worldwide economic crisis in which the unique possible solution seems to be “re-starting” and “re-inventing” everything. In this scenario, the point is whether the solution can come from our immense cultural heritage.

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Tafterjournal n. 62 - agosto 2013

Password Trento 2012, per una nuova cultura della partecipazione

di Chiara Guerritore

La città di Trento per un anno intero, il 2012, si è interrogata e confrontata per impostare, discutere e condividere una radicale revisione del suo Piano di politica culturale, aggiornando il precedente del 2003 e dotandosi di un nuovo orizzonte di senso che arriva al 2020. Un obiettivo ambizioso reso possibile grazie a un’articolata operazione di ascolto e dialogo che ha tracciato, in un’ottica di pianificazione partecipata, le linee di un cambiamento tanto auspicato quanto necessario. Un percorso partecipativo in dodici appuntamenti, ognuno dedicato a un tema specifico, ha fatto di questi incontri importanti momenti di confronto, di interazione ma soprattutto di ascolto.

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Tafterjournal n. 60 - giugno 2013

Qualità di vita e orizzonti culturali della Terraferma veneziana

di Elettra Chiereghin

La Terraferma veneziana, negli ultimi decenni, è stata protagonista di numerosi investimenti in riqualificazione, volti a ridisegnarne l’assetto architettonico, urbanistico, ambientale e culturale. Ancora una volta, la cultura è riuscita a farsi strada fra i programmi elaborati dai pianificatori ed è stata posta al centro di specifici interventi. L’indagine pilota “Qualità di vita e orizzonti culturali della Terraferma veneziana”, al centro del presente contributo, nasce con la volontà di esplorare la percezione locale di una serie di fenomeni.

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Tafterjournal n. 60 - giugno 2013

Smart Parma, o no?

di Corinna Conci

Parma si differenzia dalle altre province della Regione Emilia – Romagna per la tradizione dovuta ai fasti del Ducato, per le scelte politiche e per un’identità elitaria che caratterizza anche il suo “capitale culturale”. Nel 2012 è stato reso pubblico il debito di quasi un miliardo di Euro accumulato dal Comune, mettendo in luce che la città viveva come non si poteva permettere. In momenti come questi la valutazione delle risorse in termini di opere d’arte tangibili e tradizioni condivise immateriali è fondamentale per cercare di ristabilizzare un assestamento economico e culturale.

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Tafterjournal n. 60 - giugno 2013

Città e “capitale culturale”

di Giovanna Segre

Nella ricerca del maggior e miglior benessere per una società, obiettivo che la scienza economica si pone esplicitamente, pur proponendo ricette dall’altalenante successo, emerge oggi un ruolo importante per la cultura. Si affaccia l’idea che, nell’impegno a trovare altri parametri da affiancare al tradizionale prodotto interno lordo (PIL) per misurare oltre al benessere materiale anche quello immateriale, si possa utilmente includere il riferimento al “capitale culturale”. Questo concetto è stato introdotto nella letteratura economica da David Throsby nel 2001 per mettere in luce come la cultura svolga un ruolo importante per uno sviluppo socio-economico qualitativamente superiore di un territorio, area vasta, circoscritta o centro urbano che sia. Nel capitale culturale coesistono la dimensione tangibile della cultura, composta da opere d’arte, manufatti artistici, musei, monumenti ed edifici di valore artistico e architettonico, per la quale il valore di asset è piuttosto evidente, e quella intangibile derivante dall’insieme delle idee degli atteggiamenti, simboli, credenze, usi e costumi, valori e tradizioni comuni o condivisi di una società o di un gruppo a essa appartenente

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New York. The High Line Park: growing innovative urban projects on a common ground

di Thomas Mejean

Unlike other parks, the High Line was thought and designed as a growing nest for the arts, a conceptual journey through temporary exhibition espousing the trail from seasons to seasons, apart from turmoil of the city that never sleeps.

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Shanghai. From an autumnal Bologna to my friend G.

di Antonella Di Tillo

Francamente, era da quando sono nata che volevo vedere questa città, e, come tutte le cose che si riescono a realizzare e che si sono a lungo sognate nella propria vita, quando si è lì, almeno io, ci si ritrova completamente rintronati, avulsi, lontani.

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Where do we belong? Festivals conquer the urban texture

di Simona Patrizi

This reflection comes to my mind when looking at the social and cultural current phenomenon such as the recent proliferation of film festivals around the world. I consider this phenomenon as an expression of the changing nature of the audience that more than ever before is seeking for interaction, participation and, last but not least, physical reappropriation of the local dimension in its urban area.

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Datong. Gernsbacking China

di Antonella Di Tillo

Cosa succede se non c’è la cultura dietro l’immaginario del futuro, ma solo la fame di denaro? Datong è una città piena di edifici vuoti, edifici distrutti prima ancora di essere abitati, distrutti per venire ricostruiti; Datong sta tirando giù le sue mura medievali e i suoi quartieri antichi, per costruire ancora e ancora.

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Wutai Shan. Nubi all’orizzonte e breccia nei polmoni

di Antonella Di Tillo

La scoperta in Cina del turismo e del turismo religioso ha creato il turismo religioso di massa cinese, ovvero la cosa più vicina a una invasione di cavallette che io abbia mai visto. Dove passano, la devastazione, non cresce più nulla.

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Pingyao. La città degli spiriti e l’albero di ailanto

di Antonella Di Tillo

Giorni fa mi chiedevo se esistessero case infestate, ed ecco un’intera città piena di spiriti, che siano stati loro, gli spiriti, a nascondere la città agli sguardi del governo centrale per così tanto tempo?

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Pechino. Hutong e sostituzioni, ovvero del lento filtrare

di Antonella Di Tillo

Approdo a Pechino di mattina. Questo viaggio è nato come le bolle soffiate con una cannuccia colorata in un bicchiere di cola, come quelle bolle si presenterà Pechino, senza senso se guardata dall’alto, ma come un’infilata di bolle nello sguardo frontale.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Intercettare il futuro. Mappe del possibile

di Giorgia Lupi

Trattare qualsiasi tema legato al territorio in epoca contemporanea è estremamente ambizioso e complesso. Le città in cui abitiamo diventano sempre meno afferrabili, sempre meno maneggiabili con gli strumenti e i paradigmi con i quali siamo abituati ad avere a che fare.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Artisti interpreti del territorio e della comunità

di Stefania Marconi e Marta Papini

La professione dell’artista/creatore/produttore in questa nuova situazione assume contorni più flessibili e trasversali trovandosi al centro di relazioni sociali e istituzionali rispetto all’ormai lontana e superata visione dell’artista autonomo e indipendente.

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Tafterjournal n. 55 - gennaio 2013 - numero speciale epos

Dell’arte ribelle

di Claudia Cottrer

E’ fondamentale che l’arte irrompa nella vita quotidiana e ne riprenda gli spazi, emancipandosi da quei luoghi di conservazione e necrosi che ne sono talvolta spazi esclusivi e deputati di fruizione per iniziati.

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Tafterjournal n. 50 - agosto 2012 - numero speciale

A tale of three cities and three earthquake disasters

di David Alexander

The purpose of this article is to present the results of a brief analysis of the short and medium-term aftermaths of three earthquakes that have occurred in different parts of the world: at L’Aquila, central Italy, on April 6 2009; at Padang, Indonesia, on September 30 2009; and at Christchurch, New Zealand, on September 4 2009 and February 22 2011 (these will be considered as two events, but as one disaster).

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Tafterjournal n. 50 - agosto 2012 - numero speciale

Restaurare e ricostruire: problematiche del dopo-sisma aquilano

di Donatella Fiorani e Adalgisa Donatelli

La mancanza di un indirizzo omogeneo caratterizza metodo, dinamiche e responsabilità dell’attività post-sismica in Italia, quasi che non esistano problematiche ricorrenti, di carattere sociale, economico-finanziario, gestionale, tecnico-operativo.

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Tafterjournal n. 50 - agosto 2012 - numero speciale

Il costruito italiano: tipologie, problematiche, interventi pre e post sisma

di Monica Pasca

La sicurezza sismica degli edifici non può prescindere dalla conoscenza dei luoghi in cui questi sono inseriti e dalla storia e tradizioni che hanno determinato tecniche costruttive, modalità di realizzazioni, modificazioni spazio-temporali. Il costruito italiano, soprattutto nei piccoli centri, ha peculiarità fondanti non solo della identità architettonico-culturale ma anche di quella costruttiva. Il presente paper vuole evidenziare alcuni aspetti fondamentali delle problematiche legate alla prevenzione e alla ri-costruzione che possono essere di guida per affrontare la progettazione con perizia tecnica e rispetto.

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Tafterjournal n. 50 - agosto 2012 - numero speciale

KIZUNA, uniting people

di Manuela Ricci

Il Centro di ricerca Fo.Cu.S , Sapienza, Università di Roma ha organizzato il convegno “Ri-costruzioni” con l’obiettivo di evidenziare come gran parte del patrimonio storico italiano (in particolare quello dei piccoli centri storici) sia aggredito, ormai da anni, da eventi calamitosi che portano alla sua distruzione fisica e al connesso spaesamento delle comunità. Questo numero speciale di Tafter Journal raccoglie i paper presentati in occasione del convegno, che ha inteso affrontare l’argomento ad ampio spettro, sia dal punto di vista dei diversi tipi di disastri che provocano distruzioni e trasformazioni del territorio, quasi sempre irreversibili, sia dal punto di vista delle comunità coinvolte. La partecipazione di studiosi ed esperti di livello internazionale è finalizzata a guardare da angolazioni diverse, connesse alla specificità dei paesi, lo stesso problema: il disastro territoriale, la perdita della casa, lo spaesamento nei territori distrutti e la difficoltà di ricostruzione fisica e sociale, la scala territorialmente appropriata della ricostruzione.

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Tafterjournal n. 46 - aprile 2012

Città polifoniche. Visualizzazione di User Generated Content geo-localizzati a supporto della comprensione dei fenomeni urbani

di Giorgia Lupi

In un mondo sempre più denso di informazioni, che si riempie di sensori e di tracce digitali; in città i cui spazi, flussi, persone e dati si intrecciano quotidianamente, come osservare, interpretare e restituire le dinamiche intangibili che circondano e pervadono quelle fisiche? Città polifoniche esplora le potenzialità di utilizzare l’analisi e la restituzione visiva di User Generated Contented geo-localizzati, ovvero delle informazioni digitali condivise dai cittadini e legate a luoghi specifici, come strumento per individuare relazioni significative tra spazi urbanii, usi, e percezioni, a supporto della reale comprensione dei fenomeni urbani contemporanei. Dopo una sistematica ricognizione dello stato dell’arte in materia e l’analisi dei casi studio più interessanti, si introdurranno due progetti di ricerca in corso: Maps of Babel e Visualizing the Crisis, e si analizzerà in particolare il ruolo della visualizzazione dinamica dei dati come strumento in grado non solo di fornire molteplici viste sui fenomeni urbani complessi, ma di includere un livello analitico ed interpretativo dei dati stessi. Si individueranno inoltre diversi scenari per possibili applicazioni virtuose dei metodi e delle techiche presentati, in termini di supporto a processi di decision making e pianificazione strategica alla scala del territorio.

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Tafterjournal n. 46 - aprile 2012

Il mondo secondo Gauss: geo-localizzazione e riferimenti del territorio

di Renzo Carlucci

Due temi, connessi alle infrastrutture sensoriali delle città, ci riconducono alla considerazione dell’importanza dei riferimenti su cui poggiano le rappresentazioni della realtà in cui viviamo. In una smart city, entità ancora non ben definita, ma fortemente percepita, voluta, promossa e analizzata negli ambienti della neo-geography, ma anche in via di commercializzazione da parte di alcune realtà industriali, si integra l’espressione artistica “migrante”, derivata dai flussi degli artisti d’Oltre-Europa, spesso difficilmente geo-localizzati e dispersi in spazi cittadini non consoni alle loro attività. Si rappresenta l’aspetto “polifonico” delle città utilizzando tecnologie geografiche per raffigurare particolari aspetti dell’umanità in sistemi di mappe pluridimensionali condivise, come ad esempio le Maps of Babel, che mirano a individuare schemi e modelli di comportamento alla scala urbana delle diverse etnìe che la abitano.

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Starchitecture. Scene, attori e spettacoli nelle città contemporanee

di Vittoria Azzarita

Con la costruzione del Guggenheim Museum la città di Bilbao è divenuta il simbolo incontrastato della star architecture. Analizzando in maniera critica il fenomeno della spettacolarizzazione in campo architettonico, il volume offre una inedita interpretazione dei processi che hanno portato a risultati architettonici simili in contesti anche molto diversi tra loro.

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Città e regioni nel nuovo capitalismo. L’economia sociale delle metropoli

di Fabiana Lanfranconi

Dalla deindustrializzazione all’affermarsi del capitalismo della cultura e della conoscenza, il volume affronta i cambiamenti in atto nelle città contemporanee, mettendo in evidenza le interazioni esistenti tra economia e società nello spazio urbano.

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Tafterjournal n. 42 - dicembre 2011 - numero speciale

Spatialisation of urban culture in a large-scale event: urban visions and the program of Tallinn 2011 European Capital of Culture

di Tarmo Pikner

The study discusses examples from the three periods, which are represented by certain texts in the process of Tallinn becoming ECoC. Texts are included from 2005 (artistic reflections), 2008 (the city’s proposal), and 2010 (the program). Thus the paper considers mainly the visionary ideas expressed before the large-scale event in Tallinn. The visions and spatial focuses towards ECoC influenced the contexts of urban culture. I also give some examples of initiatives and actual changes of city environments that took place in the first half-year of 2011.

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Tafterjournal n. 42 - dicembre 2011 - numero speciale

European Capital of Culture as a regional development tool? The case of Marseille-Provence 2013

di Claire Bullen

In 2013 Marseille-Provence will hold the title European Capital of Culture (ECoC). Marseilles, the lead city in the bid, is significantly larger and poorer than the other urban districts included in the project. In common with a number of other Capital of Culture projects, most famously Glasgow in 1990 and Liverpool in 2008 (Andres 2011), one of the central premises of the proposal is that Marseilles requires the title to assist in the development of a metropolitan urban area.

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Tafterjournal n. 42 - dicembre 2011 - numero speciale

Pécs2010: borderless culture?

di Antonio Talone

On 19th October 2005 Pécs, one of the cities in Hungary with the greatest cultural heritage, was designated as European Capital of Culture (ECOC) for the year 2010, together with Istanbul and Essen. The following pages aim at detecting the reasons which brought to the candidacy and the successive designation of Pécs as European Capital of Culture. We shall attempt to reconstruct how this event has contributed to the city’s renewal process through the decentralization, regionalism and urban renewal projects.

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Tafterjournal n. 42 - dicembre 2011 -numero speciale

Liverpool 2008 : capital of whose culture? The cities on the edge project

di Francesca Battistoni

This paper aims at showing a contrasting vision and image between a particular project realized during the Liverpool European Capital of Culture 2008 and the official one depicted in the bid and brought forward by the Liverpool Culture Company. The first part of the paper wants to frame some questions around mega-events; the second one will show the approach of the project “Cities on the edge” and will try to identify where the idea of “city” is, focusing on the contrasting visions and images proposed by the project “Cities on the edge” and by the Liverpool Culture Company.

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Tafterjournal n. 42 - dicembre 2011 - numero speciale

Culture and urban space in academic research projects of Turku 2011 European Capital of Culture

di Harri Andersson e Sampo Ruoppila

Even though most European Capitals of Culture (ECoC) have been university cities, academic research has seldom played much of a role in their programmes. The case of the Finnish city of Turku, European Capital of Culture 2011, is different. The local universities are connected to the ECoC in three ways. Firstly, there are 10 research projects (2009-12), which were selected in an open call and are partly financed from Turku ECoC 2011 funds. Secondly, Turku ECoC 2011 includes 14 cultural projects, which involve co-operation between university research and arts. Thirdly, the University of Turku is in charge of the Turku 2011 Evaluation Programme (2010-2016), a multi-layered impact assessment led by Professor Harri Andersson. This article focuses on the first category, the research projects.

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Tafterjournal n. 39 - settembre 2011

Dove va la cultura? Un sestante per il futuro

di Michele Trimarchi

Stiamo seppellendo un mondo che ci sembrava perfetto ed era soltanto anabolizzato. La cosa dura ormai da un poco, ma soltanto negli ultimi mesi è diventata talmente forte e intensa da non poter fare più finta di niente. E non diciamo, per favore, che a morire è la cultura: il terrore dei barbari, veri o presunti, è soltanto l’ennesimo alibi per tentare di far durare un paradigma che in fondo sembrava protettivo e comodo. Al contrario, la cultura è l’unica che sopravviverà, dopo essersi salvata da un sistema lungo più di due secoli che ha cercato in tutti i modi di appropriarsene dileggiandola e drammatizzandola. Generazioni brutali in fabbrica e in ufficio, facili all’adulterio e a molte altre nefandezze ma affascinate dalla possibilità di singhiozzare all’opera, di svenire nei musei, di commuoversi in un sito archeologico.

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Tafterjournal n. 38 - agosto 2011

Spazio urbano e spazio teatrale nell’organizzazione dello spettacolo dal vivo

di Marco Serino

Lo spazio delle città accoglie, com’è noto, luoghi molteplici per funzione e forma. In questo quadro, i teatri occupano da sempre un posto di rilievo. Tuttavia, alla luce dei differenti modi di organizzare l’ambientazione e la collocazione dei luoghi di spettacolo, è opportuno riflettere su come lo spazio teatrale si è disseminato e diversificato nella storia recente, fino a utilizzare l’ambientazione di edifici “non teatrali” oppure quella della città stessa, in modo diverso rispetto al passato, in un intreccio di estetica e pratica culturale.

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Tafterjournal n. 33 - marzo 2011

Vedere l’invisibile. La complessità dell’interpretare le città e i loro luoghi

di Giulia Becchis e Carlo Genova

La vita quotidiana di ciascun individuo all’interno delle città si sviluppa attraverso percorsi abitudinari che attraversano porzioni di spazio a cui vengono riconosciute specifiche identità e funzioni, trasformandole così in luoghi. Ma questa assegnazione non è sempre condivisa, e così allo stesso frammento di città possono essere attribuite identità e funzioni differenti da differenti individui. E per gli occhi di chi non riuscirà o non vorrà riconoscerle tale frammento resterà, almeno in parte, invisibile.

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Città pubbliche. Linee guida per la riqualificazione urbana

di Federica Dian

La “città pubblica” contemporanea rappresenta un laboratorio di progettualità aperto a molteplici approcci e scenari. Tali elementi si ritrovano nello studio proposto nel presente volume, esito del programma di ricerca di interesse nazionale avviato nel 2006 dal titolo “La città pubblica come laboratorio di progettualità. La produzione di linee guida per la riqualificazione sostenibile delle periferie urbane”. Emerge un ritratto della città pubblica come risorsa e patrimonio di spazi, storie e valori, nella valenza di “bene comune” da valorizzare nei progetti di riqualificazione sociale e spaziale…

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Territori dell’urbano. Storie e linguaggi dello spazio comune.

di Giulia Agusto

Lo spazio comune cui fa riferimento il titolo è lo spazio che le città ospitano ed all’interno del quale si verificano pratiche sociali, un luogo di incontro e confronto tra il singolo, l’individuo, e la dimensione più propriamente collettiva. E’ questa la prioritaria dimensione di indagine che il testo affronta, attraverso una analisi attenta di tre aree tematiche principali, ovvero i processi, i modelli e le politiche relative allo spazio urbano, che costituiscono le questioni di interesse che animano la discussione attraverso i saggi dei vari autori.

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The City of Flows

di Giulia Agusto

“City of Flows”, curato da Mauro Magatti e Laura Gheradi, con i contributi di Marc Augè, Vincent Kaufmann, Saskia Sassen, Nigel Thrift e Patrick Le Galès, raccoglie le discussioni e le idee elaborate nel corso di una serie di workshop sul tema dello sviluppo urbano.

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Lo sviluppo territoriale nell’economia della conoscenza: teorie, attori, strategie

di Giulia Agusto

Il legame tra produzione di conoscenza e sviluppo territoriale, sebbene poco immediato ed intuitivo, costituisce un tema di indagine assolutamente imprescindibile allorché si intenda parlare di “cultura di un territorio” e del suo sviluppo.

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Tafterjournal n. 13 - maggio 2009

La creatività nei quartieri, un fatto ordinario e non spettacolare. Implicazioni dell’istituzione di un distretto culturale in un quartiere di Brooklyn

di Sandra Annunziata

Il contributo mette in evidenzia l’urgenza di pensare alla creatività urbana come fatto ordinario e non spettacolare, prodotto della vita quotidiana. La storia del quartiere Fort Greene offre il pretesto per investigare le implicazioni della retorica sulla creatività a livello locale. L’istituzione di un distretto culturale all’interno del quartiere già ampiamente affermato per la vivace scena culturale afro-americana, solleva il dissenso nella comunità artistica e degli abitanti. Il piano è accusato di strumentalizzare il quartiere che già c’è e si rivela poco inclusivo degli artisti che vi risiedono già sotto pressione per le fasi avanzate del processo di gentrification.

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Tafterjournal n. 12 - marzo-aprile 2009

Illuminando la città. Esperienze urbane tra arte e design

di Raffaella Trocchianesi

La città contemporanea è palinsesto d’infinite narrazioni. Ormai il sistema di eventi presente nel calendario della vita urbana presuppone una pratica progettuale continua: gli allestimenti sono veri e propri “cambi d’abito” di una realtà in continuo divenire. I linguaggi espliciti e dichiarati dell’arte, della pubblicità, del design, dell’architettura, si mescolano a quelli non convenzionali dell’urban stencil & stikers, dei graffiti elettrificati, del guerrilla advertising e della comunicazione bottom up.

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Tafterjournal n. 8 - ottobre 2008

L’esperienza modenese del progetto partecipativo ex Fonderie Riunite. Intervista a Marianella Pirzio Biroli Sclavi

di Rossella Ruggeri

È stato di recente bandito il Concorso internazionale di idee per il riuso dell’edificio delle ex Fonderie Riunite di Modena secondo le indicazioni emerse da un processo partecipativo avviato dall’Amministrazione comunale che ha visto impegnate istituzioni e associazioni cittadine. Si è trattato di un’esperienza quasi unica nel suo genere per la dimensione del progetto e la qualità del risultato, alla quale hanno contribuito il coraggio di alcuni amministratori locali, l’entusiasmo e l’impegno di un compatto gruppo di cittadini portatori di idee progettuali diverse che hanno saputo trovare un punto di contatto tematico e una convergenza ideale, e la capacità professionale di Marianella Pirzio Biroli Sclavi che ha governato il processo. Officina Emilia, uno degli attori del progetto partecipativo, ha assunto l’iniziativa di raccontare questa storia raccogliendo un’intervista della prof. Sclavi.

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Tafterjournal n. 6 - luglio-agosto 2008

L’impresa incontra arte e cultura

di Elisa Cecilli e Diane Gabrielle Tremblay

La città di Montreal si afferma da qualche anno sulla scena internazionale come una metropoli culturale. In questo contesto, durante il mese di novembre 2007, la Camera di Commercio di Montreal e Culture Montreal hanno organizzato un incontro cittadino volto a definire il piano d’azione delle politiche culturali municipali fino al 2017.

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Tafterjournal n. 5 - giugno 2008

Strategie per la promozione dell’identità urbana e grandi eventi

di Silvia Mazzucotelli

Oggi come mai prima d’ora la promozione del territorio è diventato un argomento centrale nelle agende di istituzioni e urban manager. La globalizzazione e la conseguente compressione spazio-temporale hanno cambiato le regole alla base della competizione economica e hanno contribuito alla creazione di una nuova gerarchia sociale dei luoghi. L’interesse crescente mostrato nei confronti dei processi di costruzione dell’immagine, sia quando si parla di città sia quando più genericamente parliamo di territori, deriva dal bisogno di attrarre flussi, di persone e risorse, utili alla promozione dello sviluppo locale.

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